Archivio per 21 gennaio 2010
Wetsuit – Muta
Pubblicato da Marco Vasselli in Italian & English version il 21/01/2010
You wrong… shout am.. but no one hears..
Ti sbagli.. sto urlando .. ma nessuno sente..
Musica – Rino Gaetano – Mio fratello è figlio unico
Pubblicato da Marco Vasselli in Musica il 21/01/2010
Mio fratello è figlio unico
perche’ non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
e non ha mai pagato per fare l’amore
e non ha mai vinto un premio aziendale
e non ha mai viaggiato in seconda classe
sul rapido Taranto-Ancona
e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo
mio fratello e’ figlio unico
perche’ e’ convinto che Chinaglia non puo’ passare al Frosinone
perche’ e convinto che nell’amaro benedettino
non sta’ il segreto della felicita’
perche’ e’ convinto che anche chi non legge Freud
puo’ vivere cent’anni
perche’ e’ convinto che esistono ancora
gli sfruttati malpagati e frustrati
mio fratello e’ figlio unico sfruttato
represso calpestato odiato e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico deriso
frustrato picchiato derubato e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico dimagrito
declassato sottomesso disgregato e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico frustato
frustrato derubato sottomesso e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico deriso
declassato frustrato dimagrito e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico malpagato
derubato deriso disgregato e ti amo Mariù
Rino Gaetano
Il Diario – Aiutiamo Medici senza frontiere ad Haiti
Pubblicato da Marco Vasselli in Il Diario il 21/01/2010
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Tu mi hai portato, mi porterai lontano …
Pubblicato da Marco Vasselli in Mondo d'oggi il 21/01/2010
Tu mi hai portato lontano
per stare vicino alle persone
aprendo i cuori come pagine di libri
talvolta letti e finiti
talvolta chiusi a metà,
talvolta rimasti
con un segnalibro in mezzo
perchè credo continuerà.
Tu mi hai portato le risa
fatto stringere mani
ed incontrare occhi
che anche volendo mai dimenticherò.
Talvolta credo non si possa resistere a questo silenzio per sempre,
talvolta invece no,
e allora ecco che
dal dorato e purpureo regno della notte
scaturisce il folletto che è in me.
Esso sogna di colline pulit dove corremmo assieme,
di nuove rotte da tracciare per mille imbarchi nuovi,
esso dice
che se c’è stato un bacio sulla fronte,
se ho dato vita ai colori d’un fiore,
come la cosa che piu’ lo distingue dagli altri,
so che
al dilà degli anni andati,
in quel momento quel bacio o quel fiore
a qualcosa sono serviti.
Talvolta invece
il folletto che è in me
scrive di indignazione e intolleranza
che vedo nel mio piccolo orticello
come su larga scala
cambiano i posti, le situazioni,
ma l’arroganza delle persone,
dal re al bottegaio,
dal magnate al magnone
sono le stesse.
Allora mi chiedo
quale lo spazio sia per la poesia,
che senso abbia
in questo mondo mordi e fuggi
parlar d’eteree sensazioni
di tramonti,
del paese che ricordo lontano
vicino a me nel cuore, il cuor dell’Umbria.
Che senso ha vedere Roma mia
come madre che abbraccia tutti
quando i suoi figli la ignorano, la inzozzano
ne fanno due bandiere contrapposte
per accoltellarsi allo stadio.
Ma io che sogno
oso mettervi un pizzico di speranza
come che tu prepari una ricetta
e sai che manca il sale e che ci va.
Il sale è la poesia
e che io la scriva in inglese
spagnolo tradotto male
romano o siciliano
poco mi importa
se porterò il messaggio
ovunque vada
dal Quarticciolo a Londra,
dai giorni della mia amata Tor Sapienza
Reykjavik e poi a Praga o Tokyo.
Di certo so
che è ancora vero questo,
che i giorni sono
come perline da infilare assiemem
come collana che ti porti luce
ma non di oro
o di prezioso alcuno
io ti ridò quello che tu m’hai dato
pace nel cuore che ancora va lontano …
Marco Vasselli
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