(e quando accadrà
il demonio del grande rammarico
il mio girovagare dovrà
fuggire ovunque,
inseguito dalla colpa)
Di quel che sciupai
ben più sciuperò
fra i timori e l’inettitudine,
e a ogni persa occasione o viltà
la tua fine in me
crescerà come un’onta.
Canto il bene che ti vorrei,
chiuso tra le catene
di un’incomprensibile prigione che mi opprime.
Canto il nulla che prenderai
dalle folli mie pene,
e non mi è di consolazione sapere
che son figlie anch’esse di te.
Stai guardandomi…
Ti sento…lo sai?
ma non serve a farti raggiungere
da un afflato di umanità.
E apatia ti dò,
anelando alla dolcezza.
Canto…
#1 di Marco Vasselli il 03/09/2015 - 05:47
… eppure tutt’ora ascolto i Marlene e gli Afterhours. Quindi, almeno per questo: grazie Laura M.
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#2 di Marco Vasselli il 17/10/2013 - 18:09
successivamente ho imparato che non sempre amare è un bene . se non ricambiato è deleterio . la stessa persona che mi insegnò ad ascoltare i marlene mi insegnò anche a mie spese questo. ma che io la amassi è fuor di dubbio e non lo rinnegherei neppure dietro lauto pagamento. ho perso una grande amica esternando un sentimento. ma almeno, a differenza dei marlene, non ho gabbie ad opprimermi
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#3 di Marco Vasselli il 07/06/2013 - 10:13
L’ha ribloggato su La poesia porta lontano – Poetry goes far away.
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#4 di Marco il 01/12/2009 - 23:36
Roberto, come per ogni cosa gli artisti descrivono emozioni universali, cioè, prima o poi ognuno di noi c’e’ passato. A me piacciono, e purtroppo mi ricordano una persona per cui ho sofferto, ma che vuoi fare ? E’ la vita. Troppo sarebbe bello sempre tutto rosa e fiori.
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#5 di Roberto il 01/12/2009 - 17:26
Non mi piacciono i Marlene. Questa canzone infatti non la conoscevo ma il testo mi ha spinto ad ascoltarla su youtube. E purtoppo mi ci rispecchio.
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